Al di là del concetto di punto di non ritorno, che ha suscitato un acceso dibattito, è a mio parere molto interessante la tabella in cui sono elencate le conseguenze dell'alterazione di questi processi. Riguardo ad esse c'è un generale accordo e la tabella riassume efficacemente la gravità della situazione. Come appare subito chiaro, tale scenario è ben diverso da quello presentato dai media all'opinione pubblica, concentrato quasi esclusivamente sul problema del cambiamento climatico e, in misura minore, su quello della perdita di biodiversità.
- Perdita di biodiversità --> collasso degli ecosistemi terrestri e marini
- Ciclo dell'azoto --> espansione delle zone morte in laghi e mari
- Ciclo del fosforo --> alterazione delle catene alimentari marine
- Cambiamento climatico --> scioglimento di ghiacciai e poli; alterazioni climatiche locali
- Uso del suolo --> collasso dei biomi
- Acidificazione degli oceani --> morte di microrganismi e coralli; riduzione dell'assorbimento del carbonio
- Consumo di acqua dolce --> danni a vegetazione e colture
- Riduzione dell'ozono della stratosfera --> danni da radiazione su umani, animali e piante
Ogni voce meriterebbe un approfondimento, ma già l'elenco dà una vaga idea dei rischi a cui la nostra civiltà sta andando incontro. Il Tè del Cappellaio Matto non durerà per sempre, presto o tardi le tazzine finiranno.
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