
Il romanzo di Daniel Keyes è un'opera unica e di alto livello e che mi ha appassionato dalla prima all'ultima pagina. Nato come racconto, vinse il premio Hugo nel 1960. Sviluppato a dimensioni di romanzo ricevette il premio Nebula nel 1966 ed ispirò film, serie televisive e musical.
La prima cosa che colpisce il lettore che si approccia al romanzo è lo stile ed il punto di vista. La narrazione, in prima persona ed in forma di diario, segue passo passo l'evoluzione mentale di Charlie. Si passa così da pagine sgrammaticate, piene di errori, senza punteggiatura, che esprimono con vocaboli e concetti semplici le emozioni e le esperienze del protagonista a paragrafi caratterizzati da un lessico evoluto ed una profonda riflessione introspettiva.
Ma l'aspetto più intrigante del romanzo è assistere proprio alla trasformazione di Charlie. Cosa proverebbe un uomo che per trentacinque anni ha avuto una coscienza limitata di sè e una scarsa reminiscenza se d'improvviso diventasse superintelligente e acquisisisse nel giro di poche settimane la memoria del proprio passato, la coscienza del proprio io, l'idea della vita, della morte e di Dio? E quale angoscia proverebbe se scoprisse che tutte le sue facoltà sono temporanee, che il suo destino è di tornare l'uomo ebete e semplice che era prima, che la sua intelligenza è destinata a sparire?
La risposta che Keyes offre con questo romanzo merita di essere letta.
Curiosità: pare che Will Smith abbia acquisito i diritti per trasporre il romanzo di Daniel Keyes sul grande schermo, che già valse l'Oscar a Cliff Robertson nel 1971 per la sua interpretazione in I due mondi di Charlie.
2 commenti:
Mi interessa!! Credo che dovrai assolutamente prestarmelo! Quando avrò finito gli altri libri iniziati però, altrimenti te lo requisirei per troooppo tempo ;)!
Ok! ;)
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