Stasera ho deciso di rivedermi per la dodicesima volta Ghost in the Shell.
Ghost in the Shell è un film d'animazione giapponese del 1995, tratto dall'omonimo manga di Masamune Shirow. Il film appartiene alla corrente cyberpunk, che è un sottogenere della fantascienza. Se non avete mai sentito parlare di William Gibson, autore di Neuromante, magari avrete visto Matrix o Johnny Mnemonic. Sono tutte opere ascrivibili a questo genere. E se non avete visto nemmeno questi due film andate a cercarvi la definizione su Wikipedia!
Ghost in the Shell è ambientato in un futuro non troppo remoto, in cui il progresso tecnologico ha assottigliato a tal punto il confine tra uomini e macchine da renderli a volte indistinguibili. Il film segue le indagini della Sezione 9 di pubblica sicurezza, una speciale squadra della polizia giapponese dotata di equipaggiamenti ad alta tecnologia ed i cui membri (tranne poche eccezioni) sono dotati di innesti cibernetici o addirittura, come nel caso della protagonista, il Maggiore Motoko Kusanagi, possiedono corpi e cervelli interamente artificiali. Il Maggiore ed i suoi compagni indagano sui crimini commessi da un individuo che si fa chiamare il Signore dei Pupazzi (the Puppet Master), che, come si scoprirà alla fine del film, [spoiler]è una intelligenza artificiale che ha raggiunto l'autocoscienza[/spoiler].
Nel corso del film, caratterizzato da un ambientazione cupa ed inquietante e da musiche ipnotiche e suggestive, i protagonisti (e lo spettatore che li segue) sono attanagliati da dubbi filosofici, etici e religiosi. Il film riesce a sollevare interrogativi profondi sulla natura degli esseri umani e della coscienza, sul nostro rapporto con le macchine e la tecnologia e sul futuro che ci aspetta.
Fantastico, no? Cosa aspettate a guardarvelo?
E' superfluo scrivere che io lo adoro (no, non solo per le tette di Motoko!) e l'idea di diventare un cyborg non mi dispiacerebbe. Fantascienza? Forse.
Se ci pensiamo un attimo, possiamo constatare come lo scenario fantascientifico delineato nel film non sia poi così assurdo: le ricerche nel campo delle interfacce cervello-macchina (BMI - Brain Machine Interface), delle neuroprotesi, della cibernetica e dell'intelligenza artificiale progrediscono di anno in anno. E' di poco tempo fa la notizia della nascita della Singularity University, finanziata da Google e dalla NASA e diretta, toh guarda, da Ray Kurzweil, di cui prima o poi dovrò finire il libro. Lo scopo della Singularity University è preparare le nuove generazioni all'avvento della singolarità tecnologica, ovvero un punto ipotetico nello sviluppo futuro della nostra civiltà in cui il progresso tecnologico accelererà oltre la nostra capacità di prevedere e di comprendere.
Se ciò non bastasse, abbiamo anche vari studi, pubblicati su prestigiose riviste scientifiche, che cominciano a delineare scenari futuri in cui la nostra evoluzione sarà strettamente connessa al rapporto con le macchine.
Per finire ognuno di noi può constatare di persona quanto le tecnologie stiano progredendo velocemente.
La singolarità è vicina? Chiedetelo a Ray.
Molti rabbrividiscono di fronte a certe ipotesi, ma io non le considero tanto male. Neuroprotesi ed innesti cibernetici potrebbero in un futuro prossimo aiutare i ciechi a riacquistare la vista (tramite retine artificiali), i paraplegici a camminare di nuovo (con neuroprotesi comandate dal cervello), ma perchè fermarsi a questo? A me non dispiacerebbe avere la vista crepuscolare dei predatori notturni, o arti potenziati che mi consentano di fari saltoni come Spiderman, non disdegnerei neppure un bell'apparato digerente artificiale, visto che l'attuale non funziona tanto bene. Un ibrido uomo-macchina di questo tipo si potrebbe considerare ancora umano? Sì e no, dato che la consapevolezza dei cambiamenti avvenuti nel suo corpo trasformerebbe anche la sua coscienza.
Diverso è il discorso di trasferire l'intero contenuto della mente umana in un supporto artificiale. A questo non sono pronto. Prima dovremmo capire cos'è la mente. Può la mente esistere indipendemente dal corpo? Essa è la semplice somma delle connessioni tra neuroni o qualcosa di più? Cos'è la coscienza? E come si genera? Le nostre emozioni, i nostri sentimenti, tutto ciò che ci rende umani si può ricondurre ai principi della fisica, della chimica e della biologia? E se così fosse, se non esistesse nessun anima immortale, se fosse possibile duplicare la mente, quale significato acquisterebbe l'esistenza? Trasferendo la mente l'individuo morirebbe e ne nascerebbe uno nuovo, seppur identico? Qualcosa andrebbe perduto per sempre? O ci sarebbe continuità?
Sembrano interrogativi remoti, ma lo sono davvero? Siamo ancora lontanissimi dalla comprensione del nostro cervello e non sappiamo cosa sia la coscienza, né come essa emerga, ma se certe previsioni dovessero avverarsi, se il progresso tecnologico ci consentisse di superare i limiti della nostra umanità per evolvere in qualcosa di radicalmente diverso, sarebbero ancora così lontani?
Io, in ogni caso, li trovo molto affascinanti.
martedì 28 aprile 2009
Ghost in the Shell, cyborg e singolarità
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3 commenti:
Simone....mi accorgo solo oggi della novità.
Finalmente hai aperto un Hentai blog.
Era davvero ora che qualcuno lo facesse.
Questo post non lo leggo perchè sulla mia lista degli obbiettivi guardare Ghost in the Shell non è ancora stato spuntato.
Tuttavia, ho infilato qualche commento qua e là!
Ciao ciao
Ahahaha, beh le tette di Motoko potrebbero attirare nuovi visitatori!
Cmq vorrei farti notare che mi hai chiamato Simone!!! Io stavo aspettando il momento propizio per fare questa rivelazione! ^_^
OPS hai ragione...comunque non mipiace chiamarti Mr.Lunastorta...al massimo Mr.Sandman
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