Max: Sì.
Carol: E cosa hai fatto per la solitudine?
Douglas: In altre parole terrai lontana la tristezza?
Max, dopo aver combinato un guaio, fugge di casa con indosso un costume da lupo, attraversa la foresta e, giunto in riva al mare, sale su una barca e si perde tra i flutti.
Dopo un giorno di navigazione approda in una strana isola, abitata da ancora più strane creature: esseri dall'aspetto di animali, grotteschi, sproporzionati, dominati per lo più dagli istinti, ma dotati di sentimenti e di coscienza.
Queste creature selvagge, che Max impara a conoscere, sono spesso tristi, angosciate, spaventate, bisognose di qualcuno che dica loro cosa fare nella vita e che corregga i loro sbagli.
Max diventa Re dell'isola, convinto di poter rendere felici i suoi nuovi amici e di impedire che si feriscano a vicenda, ma, nonostante i suoi buoni propositi, i suoi tentativi falliscono uno dopo l'altro ed egli si rivela per quello che è in realtà: un bambino con un costume da lupo che finge di essere un Re.
Chi è convinto che questo film sia una favola per bambini si ritroverà davanti qualcosa di completamente diverso: una storia, triste e straziante nelle sue conclusioni, che riflette come una specchio ciò che cova nel profondo di ogni uomo: c'è una creatura selvaggia in ognuno di noi.
Post scriptum: nel segnalare il film di Spike Jonze ho voluto riscrivere parola per parola la recensione (che ho pubblicato su Anobii) del libro "Le Creature Selvagge" di Dave Eggers. L'ho fatto perchè ho visto il film alla luce del romanzo, le emozioni che mi ha suscitato sono le medesime e non ho parole migliori per esprimerle. Dave Eggers ha scritto il romanzo basandosi sulla sceneggiatura del film, ma consiglio a chiunque sia interessato a quest'opera di seguire il mio stesso percorso. Molti dettagli andrebbero altrimenti perduti.
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