venerdì 29 maggio 2009

Il Figlio del Cimitero di Neil Gaiman

Neil Gaiman è uno dei miei scrittori preferiti. Lo scoprii quasi per caso qualche anno fa, mentre giravo per il reparto fantasy e fantascienza delle Messaggerie Musicali a Milano (in uno dei tipici giorni in cui avevo lezione, ma nessuna voglia di andarci). Quel giorno mi capitò tra le mani un libro sconosciuto (l'edizione Oscar di Stardust) scritto da un autore sconosciuto: Gaiman? Boh! Mai sentito! Però la copertina era bella, la quarta di copertina stuzzicante e un giudizio di Stephen King sotto al titolo diceva: "Gaiman è un forziere traboccante di storie". Vabbè, proviamo!

Se pensate che ora vi dica che la successiva lettura mi entusiasmò vi sbagliate di grosso: Stardust è un buon romanzo, ma niente di più! Il libro finì su uno scaffale e mi dimenticai di Gaiman per un annetto, fino a quando sentii parlare di American Gods, il suo pluripremiato capolavoro. Lo cercai in libreria, lo lessi tutto d'un fiato e allora fu davvero amore a prima vista! Divorai gli altri romanzi di Neil uno dopo l'altro: I Figli di Anansi (il seguito di American Gods - bello, ma non ai livelli del primo), Buona Apocalisse a Tutti (scritto a quattro mani insieme a Terry Pratchett - un capolavoro e parecchio divertente), Nessun Dove (trasposizione di una sceneggiatura televisiva dello stesso Gaiman - un po' raffazzonato, ma una vera miniera di idee) e Coraline (intrigante - a giugno uscirà il film). Poi cercai per cielo e per terra l'edizione illustrata (da Charles Vess) di Stardust e, grazie ad una gran botta di c... sedere la trovai! Meravigliosa! Infine fu la volta di Sandman (ristampato da Planeta DeAgostini a partire dall'anno scorso) e di una raccolta di racconti intitolata Il cimitero senza lapidi ed altre storie nere: il primo merita i giudizi entusiastici che ha ricevuto dalla critica e dal pubblico e la seconda non è male (tra l'altro conteneva un capitolo in anteprima de Il Figlio del Cimitero). Di Gaiman ho anche apprezzato la trasposizione cinematografica di Stardust (migliore del romanzo - uno dei miei film preferiti) e invece non mi è piaciuto granché il film Mirrormask. Rimangono ancora alcune opere di Neil che non ho letto/visto, ma prima o poi rimedierò!

Come avete potuto constatare alcune opere di Neil mi sono piaciute molto, altre meno, ma una cosa mi colpisce sempre quando leggo uno dei suoi romanzi: l'incredibile fantasia e genuinità in ciò che scrive! Neil Gaiman è il vero Mr. Sandman, il signore dei sogni: nella sua mente c'è magia, la sua penna è capace di aprire la porta verso mondi fantastici e avere tra le mani un libro scritto da lui è sempre una sorpresa! E, visto che Neil è ancora giovane (classe 1960), di sorprese spero di averne ancora tante (tiè, tocchiamoci le... ferro! tocchiamo ferro!).

Parliamo de Il Figlio del Cimitero ora, che se non sbaglio è il titolo che ho messo al post!
Sabato sera stavo girando con Lady A per le stradine di Spotorno e, nella vetrinetta di una libreria, vedo qualcosa che attira la mia attenzione! No! Non ci credo! Non può essere lui! Guardo meglio e... Sì, è proprio lui: l'ultimo libro di Neil! Mi fiondo in libreria trascinandomi dietro Lady A, mi guardo freneticamente in giro alla ricerca del libro e non lo trovo. Allora corro dalla signorina al banco, saltellando come uno scolaretto: "Buonaserahovistounlibroinvetrinamadentrononc'è". "Titolo?" "Ilfigliodelcimiterodineilgaiman." "Aspetti che guardo..." Va a vedere la vetrina. "Sì è l'ultima copia rimasta, gliela prendo?" (sì me la dia me la dia cosa aspetta maledizione!?) "Sì grazie". Sono tornato in albergo coccolando il libro ed accarezzandogli la copertina (spero che Lady A non mi abbia notato), poi l'ho messo sul comodino e sono andato a nanna. Il mattino di domenica sono stato assalito da un amletico dilemma: mi porto in spiaggia il libro di Anne Rice che ho comprato venerdì e che devo finire o il nuovo libro di Neil? "Ma no dai in fondo ho aspettato tanto posso aspettare ancora qualche giorno, devo finire il libro della Rice..." Chissà perchè, arrivato in spiaggia, mi son ritrovato nello zainetto il libro di Neil: dev'essermi caduto dentro per errore! Dato che sabato mi ero scottato praticamente ovunque (naso, petto, coppino, braccia e gambe) ho pensato bene di passare la giornata sotto l'ombrellone: la brezza proveniente dal mare, le focacce liguri, il libro di Neil... Ahhh che relax! Mentre io leggevo i nostri vicini continuavano a spettegolare, ogni tanto Lady A mi chiedeva se stessi ascoltando i loro discorsi, ma ero talmente coinvolto dalla narrazione da non accorgermi del mondo circostante! Di pochi libri posso dire lo stesso! Ora di domenica sera l'avevo finito.

Vediamo ora di farne un'analisi sintetica, anche se i fan-atici (come me) tendono a vedere solo le cose belle e a trascurare i difetti. Il Figlio del Cimitero non è di certo il miglior libro di Gaiman, ma resta comunque un ottimo romanzo, forse più adatto ad un target giovane piuttosto che a un pubblico di adulti.

L'ambientazione. La storia si svolge in un anonimo paesino dell'Inghilterra, ma non l'Inghilterra che tutti conoscono. Dalla penna di Neil Gaiman scaturisce un'ambientazione da racconto dark: cupa, nebbiosa, misteriosa, che ricorda a tratti i film di Tim Burton e le fiabe paurose dei fratelli Grimm. Dietro ogni angolo si nasconde qualcosa, le ombre non stanno mai ferme ed il confine tra realtà e la fantasia è sottile: basta sollevare una lapide per ritrovarsi in un altro mondo.

La trama. Nobody Owens ha solo un anno e mezzo quando la sua famiglia viene sterminata da un misterioso assassino. Sfuggito per miracolo alla morte, egli viene adottato e allevato dai morti che abitano il cimitero in cima alla collina. Nel corso della storia egli imparerà ad usare la magia dei defunti, scoprirà l'identità del misterioso assassino che continua a dargli la caccia e l'oscuro complotto che vi sta dietro, apprenderà segreti sul suo passato e, tra mille avventure, troverà la strada della sua vita. Sotto certi aspetti la storia del romanzo ricorda il Libro della Giungla, con spiriti e mostri al posto di lupi e pantere. Altri elementi, soprattutto verso il finale, si possono invece ricollegare alla saga di Harry Potter. La trama è coinvolgente, parecchio movimentata e mai noiosa: si resta incollati alle pagine del libro dall'inizio alla fine.

I personaggi. Fantasmi, spettri, ghoul, vampiri, mummie alate, lupi mannari, misteriosi assassini... Neil Gaiman attinge a piene mani dall'immaginario popolare per creare il cast dei personaggi della sua storia, ma ribalta tutti i canoni a cui siamo abituati. La maggior parte dei personaggi è caratterizzata solo superficialmente, con pochi tratti: sono come attori su un palcoscenico e spesso si prova il desiderio di saperne di più su di loro. Non si può tuttavia considerare ciò come una mancanza, bensì come una dimostrazione dell'abilità di Gaiman nel creare personaggi interessanti.

La tecnica e lo stile. Non ha molto senso giudicare l'abilità di uno scrittore basandosi sulla traduzione di una sua opera e, lo confesso, non ho adoperato molto spirito critico durante la lettura, tanto ero preso dalla storia. Ciononostante cercherò di fare qualche considerazione. Gaiman ha uno stile sobrio, scorrevole e una grande capacità di mostrare, con le parole giuste, ciò che scrive, senza perdersi in lunghe (e noiose) digressioni. L'immediatezza della scrittura rende la lettura estremamente piacevole. Altro non lo saprei dire perchè dovrei rileggermi il romanzo...

Postille. Il romanzo è stato premiato con la Newbery Medal e da esso verrà tratto un film diretto da Neil Jordan. L'edizione italiana conserva le illustrazioni originali di Dave McKean che non mi hanno per nulla entusiasmato. E per finire quando mia mamma mi ha visto col libro in mano, ha letto il titolo e mi ha chiesto: "Il Figlio del Cimitero? Ma che razza di libri leggi?" Poi se n'è andata scuotendo la testa.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Uuuuh, questo di Gaiman mi manca, ho come l'impressione che la mia wishlist si allungherà a dismisura. Da quando ho anobii e il lettore ebook faccio indigestione :D

P.S. Bello il template, prima o poi devo imparare a farne uno pure io.

Mr. Lunastorta ha detto...

Comincio ad intuire qualcuno dei vantaggi dei lettori ebook: i file digitali non si accumulerebbero formando pile pericolanti e pericolose sul mio comò! ^^

Il template non l'ho fatto io, ma l'ho pescato dal web: ci ho solo fatto qualche modifica tipo il carattere!

Anonimo ha detto...

Ahm...se dicessi che ho eliminato le pile pericolanti mentirei.
Va bene che sono in periodo di tesi, ma ho un tappeto di fotocopie di vario genere con sopra cumuli di...libri della biblioteca :D

Purtroppo per quanto riguarda gli ebook l'offerta di saggistica è ancora molto molto limitata e mi arrangio con canali alternativi.

Tra l'altro sono giorni che sto dando la caccia invano ad Imprimatur, un libro scritto da italiani...che però in Italia non è stato pubblicato si dice per pressioni ecclesiastiche.
E io ora sono curiosa come una scimmia, ma lo trovo solo in spagnolo.

Mr. Lunastorta ha detto...

E' già tanto che in Italia non ci sia ancora l'indice dei libri proibiti!

Comunque la storia del (vero o presunto) boicottaggio di Imprimatur è interessante, soprattutto per il grande successo nazionale ed internazionale che aveva riscontrato alla pubblicazione.

Su Wikipedia c'è scritto che il libro ora viene pubblicato in italiano dall'editore olandese De Bezige Bij, ma è acquistabile unicamente online dal sito proxis.be.

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