martedì 19 maggio 2009

Ian Malcolm contro Ronald McDonald

Il Dottor Ian Malcolm (d'ora in avanti Ian) è senza dubbio uno dei personaggi migliori scaturiti dalla penna di Michael Crichton e, insieme ad Obi Wan Kenobi e Bateau, è uno degli eroi della mia infanzia (che a quanto pare non è ancora terminata).

In uno dei miei passi preferiti de "Il Mondo Perduto", Ian parla del destino della specie umana nell'epoca del cyberspazio.

Lo riporto qui di seguito:

«...Io personalmente ritengo che il cyberspazio rappresenti la fine della nostra specie».

«E perché?».

«Perché implica la fine dell'innovazione. Quest'idea di un mondo interamente cablato significa morte di massa. Tutti i biologi sanno che piccoli gruppi in isolamento si evolvono rapidamente. Metti mille uccelli su un'isola in mezzo all'oceano e la loro evoluzione sarà rapida. Ne metti diecimila su un continente, e l'evoluzione rallenta. Ora, nella nostra specie l'evoluzione si verifica soprattutto attraverso il comportamento. Per adattarci noi lo mutiamo. E, come tutti sanno, l'innovazione si verifica solo in gruppi ristretti. Se hai una commissione formata da tre persone, forse qualcosa si riesce a fare. Con dieci, diventa più difficile. Con trenta, tutto si blocca. Con trenta milioni, diventa impossibile. Questo è l'effetto dei mass media: far sì che nulla succeda. I mass media soffocano la diversità. Rendono uguali tutti i posti, da Bangkok a Tokyo a Londra. C'è un McDonald's in un angolo, un Benetton in un altro, un Gap all'altro lato della strada. Le diversità regionali spariscono. Tutte le differenze si annullano. In un mondo dominato dai mass media, tutto viene a scarseggiare, tranne i dieci libri, i dieci dischi più venduti, i film più visti e le idee più correnti. La gente si preoccupa perché nella foresta pluviale la diversità delle specie è in diminuzione. Ma che dire della diversità intellettuale, che è la risorsa più necessaria? Quella sparisce ancora più in fretta degli alberi. Ma noi non l'abbiamo ancora capito, e così contiamo di unire cinque miliardi di persone nel cyberspazio. E questo congelerà tutta la specie. Tutto si bloccherà. Tutti penseranno le stesse cose nello stesso momento. L'uniformità globale.
..»

Sono pienamente d'accordo con la tendenza messa in luce da Ian, ma non con le estreme conseguenze a cui giunge.

Che i mass media stiano minacciando di estinguere la diversità intellettuale ed il pensiero individuale è cosa ormai talmente nota da apparire banale; è un concetto talmente trito e ritrito da fare ormai parte di quella cultura di massa che il concetto stesso osteggia e denuncia. Detto così è spaventoso, non vi pare?

Sono passati un po' di anni da quando è stato pubblicato Il Mondo Perduto. Se all'epoca la tendenza all'uniformità era agli inizi, il mondo in cui stiamo vivendo oggi diventa ogni giorno più connesso ed omogeneo. La conoscenza sta diventando un'unica entità distribuita basata sulla rete, le differenze regionali (almeno nel mondo occidentale) sono già svanite. Pare proprio che la profezia del Dr. Malcolm si stia avverando un passo alla volta!

Ora, dato che mi piace sparlare della gente becera ed ignorante che passa le giornate a leggere i libri di Licia Troisi mentre guarda il Grande Fratello, addenta Big Mac e beve Coca Cola ascoltando Marco Carta (tutto insieme!), farò qualche esempio di ciò di cui parlo.

Dando un'occhiata alle classifiche dei botteghini, ai dati d'ascolto televisivi e alla top ten dei libri più venduti pare proprio che la gente di cui sopra (come dice il caro Ian) guardi e legga le stesse identiche cose. Inoltre (aggiungo io) ha un pessimo gusto.
Ma si possono gettare 7 euro per vedere film come "San Valentino di Sangue 3D" o "Fast & Furious: solo parti originali"? Molto meglio tenerli da parte in attesa di "Transformers: Revenge of the Fallen"! (sì lo confesso, adoro i Transformers!)
Per non parlare della TV, che ho smesso di vedere quando in Italia arrivò il primo Grande Fratello! Ormai è difficile distinguere i reality show dai telegiornali! (voce del pubblico: sì lo sappiamo, perchè non ci racconti qualcosa di nuovo?)
Lo stesso succede in ambito editoriale. La gente legge sempre meno (voce del pubblico: sì lo sappiamo!!! Che noia!) e quei due libri all'anno che legge (se li legge) sono l'ultimo "capolavoro" di Dan Brown e l'ultimo thriller di Giorgio Faletti ("Io sono Dio"? Ma chi si crede di essere?) O magari, se il pubblico è più giovane, Eragon di Christopher Paolini e Twilight di Stephenie Meyer (voce del pubblico: bravo! Pensavamo che tirassi di nuovo in ballo la povera Licia!).

Quello che ho appena messo in mostra è un fenomeno che si auto-amplifica, un feedback positivo con esiti devastanti per la diversità culturale provocato dall'interazione tra il pubblico e l'industria dell'intrattenimento.
Al pubblico piace qualcosa (ad esempio hobbit e stregoni), allora l'industria dell'intrattenimento si adegua a questi desideri e produce prodotti fatti su misura che si adattino ai suoi gusti (un battaglione di nanetti coi piedoni pelosi e vecchiacci con la barba grigia perchè non se la lavano mai). Nascono così prodotti standardizzati, basati su pattern che si uniformano a ciò che il pubblico richiede. Questi prodotti vengono pubblicizzati in modo massiccio e ciò che esce dagli schemi è invisibile. Quando il pubblico si stufa di mezz'uomini e vecchi barbogi ecco spuntare qualcosa di nuovo! Vampiri! Ed il ciclo si ripete. E' la legge del mercato.

Un discorso a parte meriterebbero i dibattiti di massa (politici, economici, ambientali) che sembrano ormai delle repliche di qualcosa di già visto. I mass media forniscono tesi e antitesi standardizzate. La gente non è più obbligata a pensare. C'è chi pensa al posto suo. Vi ricordate di 1984 di Giorgiorwell? (tutto attaccato) Ecco uguale! LORO controllano i media e alimentano la nostra illusione di essere liberi ed in pericolo! Ma non è vero! Fa tutto parte del sistema! Guerre, accoltellamenti, riscaldamento globale, terrorismo internazionale: è il LORO modo di tenerci sotto controllo! Almeno così si dice... Ma vi pare che siamo sotto il controllo di Silvio? (ciao Silvio!) Eppure potrebbe essere anche lui un LORO meccanismo di controllo. Meditate... meditate... Comunque di politica e regimi parlerò in un altro post sennò rischio di divagare! Teniamo per buona solo l'idea che anche le opinioni della gente, come dice il buon Ian, siano uniformi.

Per finire consideriamo il sistema di valori su cui si basa la nostra società dopo la seconda guerra mondiale, cioè il consumismo. Il successo dell'uomo-consumatore si basa su obiettivi deliranti come l'automobile, i capi firmati ed il telefonino. Obiettivi prettamente materiali ed uniformi che gli impediscono di pensare e distolgono la sua attenzione da cose più importanti, come il senso della vita, dell'universo e di tutto quanto. Se avete visto Fight Club sapete dove sto per andare a parare, quindi mi fermo qua. In fondo anche questo è un discorso già sentito milioni di volte! Basta che lo sommiate ai precedenti.

Ora cercherò di tirare le somme, che 'sto post sta diventando interminabile e rischio di uccidere di noia i pochi lettori che non se ne sono già andati!

Inizierò ponendo una domanda. Se la gente si rende conto che le cose stanno davvero così, perchè non fa qualcosa? Lascio la risposta a Morpheus: "tanti di loro sono così assuefatti, così disperatamente dipendenti dal sistema, che combatterebbero per difenderlo." Sacrosanta verità: vi pare che uno si sveglia alla mattina convinto di cambiare il sistema e poi riesce davvero a farlo? Ci sono i bambini da portare a scuola, la scuola per chi non ha ancora l'età per riprodursi, bisogna andare al lavoro per guadagnare abbastanza soldi per comprare il maxischermo o per andare in vacanza in Thailandia e via discorrendo... Voce del pubblico: mamma mia che banalità! Ma lo sanno tutti! Devi venircelo a dire te?

Concludo. Il Dr. Malcolm ha dunque ragione? I nostri cervelli si stanno gradualmente atrofizzando senza che nemmeno ce ne accorgiamo? L'evoluzione della nostra specie è davvero destinata a fermarsi per colpa di Ronald McDonald? Tra l'altro io odio quel maledetto clown!

La mia risposta è . Voce del pubblico: ma che razza di risposta è?

Beh, quello che penso è che le tendenze di cui ho parlato prima siano reali, ma allo stesso tempo che le masse siano sempre esistite. Fino a un secolo fa c'erano masse di analfabeti. Ora ci sono masse che guardano La Fattoria. E' la stessa cosa! Non per questo il mondo finirà! (O forse sì! Ma ciò che intendo è che non è cambiato niente rispetto al passato!)
La rete produce uniformità, ma allo stesso tempo al suo interno ci sono innumerevoli spinte alla diversità ed essa dà voce potenziale a qualsiasi individuo. E di individui intelligenti ce ne sono ancora!

La cosa importante è che la rete resti libera e che questi individui trovino sempre il modo di esprimersi senza essere sommersi dalla massa.

Inoltre ritengo che l'evoluzione futura della nostra specie non sia prevedibile basandosi solo sulla precedente evoluzione biologica. L'evoluzione bio-tecnologica potrebbe rivelare caratteristiche completamente diverse. Oppure no. In fondo Ian potrebbe anche avere ragione...

2 commenti:

Simone ha detto...

Il fatto è che citi Lost e Matrix, che sono soltanto la versione attualmente trendy di Ronald McDonald e del Big Mac.

Per me bisognerebbe semplicemente smettere di dare tanta importanza all'entertainment e pretendere di avere dei giornalisti decenti che diano le notizie vere invece di vendersi a destra o a sinistra.

Ciao!

Simone

Mr. Lunastorta ha detto...

@Simone

Oddio, ho citato Lost senza accorgermene! Ormai sono condannato! (ma dov'è che l'ho citato?)

Parlando più seriamente: anch'io, come tutti, non sfuggo alle influenze della cultura di massa. L'unica soluzione sarebbe quella che ha adottato l'ex autista dello scuolabus del mio paese, che è andato a fare l'eremita in Val Grande! (ma non è sfuggito ai reporter del National Geographic che l'hanno immortalato tutto ignudo seduto su una roccia)

Per quanto riguarda l'importanza relativa dell'entertainment mi trovi d'accordo (anche se ritengo che sia da tenere in considerazione essendo parte integrante della nostra cultura). Un film puoi scegliere di non guardarlo, un libro di non leggerlo e la TV puoi spegnerla.
Ma ognuno ha il diritto/dovere di ricevere un'informazione chiara, super partes e veritiera. Se il modo di fare informazione nel nostro Paese è rappresentato da Studio Aperto c'è da preoccuparsi!

Purtroppo la gestione (e la manipolazione) dell'informazione rappresenta da secoli lo strumento di governo più potente ed è soggetto a forti influenze e pressioni.

La rete libera potrebbe rappresentare una soluzione in tal senso. Il problema è discernere l'informazione dalla disinformazione: cosa non proprio elementare quando ognuno può esprimere la propria opinione!

Tuttavia sempre meglio così, con gente che può scrivere un sacco di cavolate (un po' come me), invece che avere una rete sorvegliata o imbavagliata come in Cina.

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