giovedì 30 aprile 2009

I 10 gadget tecnologici che non avevo e di cui non potrei più fare a meno

E' strano pensare a come i ragazzini di oggi diano per scontata l'esistenza di un sacco di innovazioni tecnologiche (il GPS, il telefonino, ecc..) che quando io avevo la loro età (eh sì ormai sono un vecchio bacucco) in molti casi erano solo un miraggio da film di fantascienza!
Qualcuno probabilmente avrà detto la stessa cosa quando fu inventata la bussola o il telegrafo...

Ma andiamo a incominciar!

1) Il navigatore GPS.
Ce l'ho solo da un anno, ma fra un po' lo uso pure per andare a fare la spesa (ehm... a dir la verità è già successo...). Niente più mappe, niente più indicazioni chieste ai passanti, niente più scorciatoie che conducono all'anno milleqquattroquasimilleccinque, niente più giri dell'oca chilometrici quando si finisce fuori rotta.
Se dovesse venire una tempesta solare come quella dell'anno 1850 sarei fottuto, per dirla con un elegante francesismo.

2) Google ed i suoi fratelli.
Quando andavo alle elementari i motori di ricerca e le enciclopedie online non c'erano. E se dovevo fare una ricerca ero costretto a recarmi in biblioteca o a sfogliare i tomi dell'enciclopedia cartacea. Oppure consultare l'Almanacco del mistero di Martin Mystere, il detective dell'impossibile. Altri tempi... Oggi basta un click e voilà: tutto lo scibile umano (oltre ad un sacco di str...ate) disponibile a tutti. Vorrei proprio vedere i concorrenti del Milionario che chiedono l'aiuto a casa senza l'ausilio di Gugol!
Se la rete dovesse collassare o cadere sotto il controllo di una IA ribelle confesso che mi sentirei un pochino spaesato.

3) La macchina fotografica digitale.
C'erano una volta i rullini (da 12, 24 o 36) e per scoprire se le foto fossero venute bene oppure no bisognava aspettare lo sviluppo! Io poi avevo una macchina fotografica monotasto. INCONCEPIBILE! Non dico altro.

4) I word processor.
E' un'esperienza che mi è stata solo raccontata, ma vi rendete conto di cosa significasse scrivere una tesi di laurea con la macchina da scrivere? TIC TIC TIC TIC TIC TLAC Bastava un errore per buttare la pagina. Noooooooooooooo!!! E se dovevate inserire un grafico? Rapidi e trasferelli. Sembra assurdo, ma prima era così.
Mettetemi oggi davanti ad una macchina da scrivere e vi chiederò dove sia il monitor. E il mouse?

5) Chiavette USB, schede di memoria et similia.
C'erano una volta i floppy disk. I più smanettoni magari avevano l'Iomega Zip che era un dischettone ciccione, ma per trasferire i dati dovevano portarsi in giro pure il lettore ed erano davvero molto Nerd (per non dire sfigati). Capienza? 1,4 MB i primi e qualche centinaio di MB i secondi e non parliamo della lentezza. Oggi per pochi euro si compra una chiavetta USB 2.0 da 16 GB = 16000 MB. La Legge di Moore sembra averci azzeccato!
Ogni volta che guardo Johnny Mnemonic mi vien da ridere quando si scopre che ha un innesto cerebrale da 80 MB!

6) Il telefonino.
Tempi duri per Superman: le cabine telefoniche (magari a gettoni) ormai sono un ricordo!
Con il telefonino siamo rintracciabili sempre e ovunque. Da un certo punto di vista è comodo e utile, dall'altro ci toglie la possibilità di restare un po' da soli e aumenta notevolmente la nostra dose quotidiana di stress. Basta spegnerlo, dite? E' una mezza verità.
Nonostante ciò non potrei più farne a meno e penso che se mi si rompesse mentre sono qui nella Terra delle Nebbie mi verrebbe un attacco di panico (correrei subito a comprarne un altro).

7) MSN, SMS ed i loro cugini.
Mi ami? Ma quanto mi ami? Vi ricordate la pubblicità della SIP in cui la ragazzina innamorata parla con il suo boyfriend mentre la madre la guarda preoccupata per il costo della telefonata?
Altri tempi...
La possibilità di restare in contatto, da qualsiasi angolo del globo dotato di una connessione ad Internet o di un antenna GPRS/UMTS, con tutte le persone che ci interessano senza ricevere bollette chilometriche è qualcosa di davvero grandioso. Da un certo punto di vista mi rendo conto che ciò riduca il contatto diretto tra le persone, che produca una contrazione del lobo temporale dedicato alla comunicazione verbale e che generi delle abominazioni espressive del tipo: ehi! ttt k? Km va? Io sn stato ttt il gg a chat xè mi sn bekkato il raffrddr!
Eh prk vkk! Ma parla come mangi! Come? Hai mangiato da McDonald? Ok ora capisco molte cose...
Cmq, dicevo, i vantaggi di un uso corretto di questi nuovi mezzi di comunicazione eclissano le preoccupazioni che potrebbero derivare dal loro uso scorretto! E poi le emoticon sono molto espressive! :-)

8) Il Blu-Ray ed i suoi antenati.
C'era una volta il videoregistratore. "Il videoche?" chiede il bimbo del 2009 al suo papà. "Un coso che serviva a vedere le videocassette." risponde il papà.
Le videocassette... Che gran scomodità! Mia mamma ogni tanto cerca ancora di riavvolgere i DVD...
Penso che il grande cambiamento intercorso nel passaggio dalla tecnologia analogica dei nastri magnetici alla tecnologia ottica digitale non sia tanto la qualità (beh anche quella, io mica mi son fatto un impianto home theater con videoproiettore hd ed audio dolby sorround 5.1 per niente!), quanto la possibilità di duplicare all'infinito il contenuto di un supporto. Ma di pirateria e diritti d'autore è meglio che parli in un altro post...

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Il numero 10 stava bene nel titolo, ma mi sono fermato a 8! Non mi sovviene infatti nessun'altra tecnologia di cui proprio non potrei fare a meno.
Ma è proprio vero che non potrei farne a meno? Dico così perchè ormai queste tecnologie sono alla portata di tutti e di uso comune. Se non le hai sei un troglodita e uno sfigato e il digital divide incombe su di te.
Ma chi in passato è vissuto senza era ugualmente felice e poi questo mondo connesso, in cui le distanze sono annullate ed in cui la conoscenza è condivisa ha pure i suoi lati oscuri... Non dico altro perchè rischierei di divagare.

Un breve excursus delle tecnologie di cui invece non sentirei la mancanza. Abbiamo, tra le altre, la televisione con i suoi cacchio di reality show, facebook e la fissazione di condividere tutto con tutti, gli ebook (mi affascinano, ma sono un nostalgico dei libri cartacei e un nemico dichiarato delle foreste - sob!), ecc. Ma di questo parlerò in un altro post.

martedì 28 aprile 2009

Ghost in the Shell, cyborg e singolarità

Stasera ho deciso di rivedermi per la dodicesima volta Ghost in the Shell.

Ghost in the Shell
è un film d'animazione giapponese del 1995, tratto dall'omonimo manga di Masamune Shirow. Il film appartiene alla corrente cyberpunk, che è un sottogenere della fantascienza. Se non avete mai sentito parlare di William Gibson, autore di Neuromante, magari avrete visto Matrix o Johnny Mnemonic. Sono tutte opere ascrivibili a questo genere. E se non avete visto nemmeno questi due film andate a cercarvi la definizione su Wikipedia!


Ghost in the Shell è ambientato in un futuro non troppo remoto, in cui il progresso tecnologico ha assottigliato a tal punto il confine tra uomini e macchine da renderli a volte indistinguibili. Il film segue le indagini della Sezione 9 di pubblica sicurezza, una speciale squadra della polizia giapponese dotata di equipaggiamenti ad alta tecnologia ed i cui membri (tranne poche eccezioni) sono dotati di innesti cibernetici o addirittura, come nel caso della protagonista, il Maggiore Motoko Kusanagi, possiedono corpi e cervelli interamente artificiali. Il Maggiore ed i suoi compagni indagano sui crimini commessi da un individuo che si fa chiamare il Signore dei Pupazzi (the Puppet Master), che, come si scoprirà alla fine del film, [spoiler]è una intelligenza artificiale che ha raggiunto l'autocoscienza[/spoiler].

Nel corso del film, caratterizzato da un ambientazione cupa ed inquietante e da musiche ipnotiche e suggestive, i protagonisti (e lo spettatore che li segue) sono attanagliati da dubbi filosofici, etici e religiosi. Il film riesce a sollevare interrogativi profondi sulla natura degli esseri umani e della coscienza, sul nostro rapporto con le macchine e la tecnologia e sul futuro che ci aspetta.

Fantastico, no? Cosa aspettate a guardarvelo?

E' superfluo scrivere che io lo adoro (no, non solo per le tette di Motoko!) e l'idea di diventare un cyborg non mi dispiacerebbe. Fantascienza? Forse.
Se ci pensiamo un attimo, possiamo constatare come lo scenario fantascientifico delineato nel film non sia poi così assurdo: le ricerche nel campo delle interfacce cervello-macchina (BMI - Brain Machine Interface), delle neuroprotesi, della cibernetica e dell'intelligenza artificiale progrediscono di anno in anno. E' di poco tempo fa la notizia della nascita della Singularity University, finanziata da Google e dalla NASA e diretta, toh guarda, da Ray Kurzweil, di cui prima o poi dovrò finire il libro. Lo scopo della Singularity University è preparare le nuove generazioni all'avvento della singolarità tecnologica, ovvero un punto ipotetico nello sviluppo futuro della nostra civiltà in cui il progresso tecnologico accelererà oltre la nostra capacità di prevedere e di comprendere.
Se ciò non bastasse, abbiamo anche vari studi, pubblicati su prestigiose riviste scientifiche, che cominciano a delineare scenari futuri in cui la nostra evoluzione sarà strettamente connessa al rapporto con le macchine.
Per finire ognuno di noi può constatare di persona quanto le tecnologie stiano progredendo velocemente.

La singolarità è vicina? Chiedetelo a Ray.

Molti rabbrividiscono di fronte a certe ipotesi, ma io non le considero tanto male. Neuroprotesi ed innesti cibernetici potrebbero in un futuro prossimo aiutare i ciechi a riacquistare la vista (tramite retine artificiali), i paraplegici a camminare di nuovo (con neuroprotesi comandate dal cervello), ma perchè fermarsi a questo? A me non dispiacerebbe avere la vista crepuscolare dei predatori notturni, o arti potenziati che mi consentano di fari saltoni come Spiderman, non disdegnerei neppure un bell'apparato digerente artificiale, visto che l'attuale non funziona tanto bene. Un ibrido uomo-macchina di questo tipo si potrebbe considerare ancora umano? Sì e no, dato che la consapevolezza dei cambiamenti avvenuti nel suo corpo trasformerebbe anche la sua coscienza.

Diverso è il discorso di trasferire l'intero contenuto della mente umana in un supporto artificiale. A questo non sono pronto. Prima dovremmo capire cos'è la mente. Può la mente esistere indipendemente dal corpo? Essa è la semplice somma delle connessioni tra neuroni o qualcosa di più? Cos'è la coscienza? E come si genera? Le nostre emozioni, i nostri sentimenti, tutto ciò che ci rende umani si può ricondurre ai principi della fisica, della chimica e della biologia? E se così fosse, se non esistesse nessun anima immortale, se fosse possibile duplicare la mente, quale significato acquisterebbe l'esistenza? Trasferendo la mente l'individuo morirebbe e ne nascerebbe uno nuovo, seppur identico? Qualcosa andrebbe perduto per sempre? O ci sarebbe continuità?

Sembrano interrogativi remoti, ma lo sono davvero? Siamo ancora lontanissimi dalla comprensione del nostro cervello e non sappiamo cosa sia la coscienza, né come essa emerga, ma se certe previsioni dovessero avverarsi, se il progresso tecnologico ci consentisse di superare i limiti della nostra umanità per evolvere in qualcosa di radicalmente diverso, sarebbero ancora così lontani?

Io, in ogni caso, li trovo molto affascinanti.

mercoledì 22 aprile 2009

Earth

Secondo post della giornata.

Ho sempre detto che non sarei mai andato al cinema da solo, perchè lo trovo triste e deprimente, ma oggi era un giorno speciale: il Giorno della Terra (Earth Day). E dopo la cena a lume di candela durante l'Earth Hour e come socio del WWF dovevo assolutamente fare qualcosa di significativo!
Ho quindi scoperto che per ogni biglietto venduto di Earth, la Disney, solo oggi, ha promesso di piantare un albero in Amazzonia! Sperem...

Il primo ostacolo alla mia impresa ambientalista è stato trovare un cinema in cui il film fosse in programmazione. Dopo un quarto d'ora a cercare sul Web, ho trovato una lista completa dei cinema in tutti Italia con il film in sala: poche decine, di cui ben 11 in Lombardia. E questo la dice lunga su molte cose... Per mia fortuna il più vicino era solo a 30 km dalla Terra delle Nebbie.

Dopo aver staccato dal lavoro ho fatto una veloce merenda e sono partito alla volta di Pioltello. Arrivato a destinazione mi sembrava di essere l'ultimo uomo sulla Terra: il cinema multisala (un gigantesco monumento di vetro, acciaio e calcestruzzo) era aperto, ma deserto. Ho acquistato il biglietto e ho girato un po' all'interno. Il corridoio centrale, ampio come una cattedrale, era vuoto e scarsamente illuminato. Gli unici rumori erano prodotti dai videogames all'ingresso. Su una parete c'era un'immenso scaffale zeppo di caramelle colorate che sarebbero piaciute tantissimo a Sebastian. Ah, dimenticavo: il cinema era 3D! Sembra proprio che da queste parti siano avanti...

Un po' a disagio sono entrato in sala, ovviamente vuota, e mi sono accomodato sulla mia comodissima poltroncina.
Dopo un po' è arrivato un vecchio con la faccia da maniaco e si è seduto tre file più in basso di me. E, attenzione, si è tolto le scarpe e s'è messo stravaccato con le gambe distese sullo schienale della fila davanti! Son sicuro di avergli visto un buco nelle calze... Comunque quando è arrivata una mamma con la sua bambina si è ricomposto un po'. Infine è arrivata un'altra mamma con due bambine e i nonni e una coppia di fidanzatini. Il nonno avrei voluto strozzarlo (o farlo divorare da un leone, per restare in tema col film) perchè ha parlato ininterrottamente per tutto il film e pure ad alta voce! Purtroppo il suo commento più brillante è stato: "Oh che bello!", mentre sua moglie ogni tanto diceva "Uh signur!" Propongo d'ora in avanti di vietare l'ingresso ai nonni in tutti i cinema.

Ora un breve commento! Il film-documentario è incantevole e capace di far provare una grande meraviglia, risultato non da poco. Le musiche sono a dir poco stupende. In un certo senso il film l'avevo già visto, dato che è estratto dalla serie di documentari Pianeta Terra (Planet Earth) della BBC: rimontati, con qualche scena aggiunta e confezionati in un film per bambini e famiglie col marchio Disneynature. Ovviamente le scene più crude e sanguinose sono state tagliate (ma porca la miseria: io volevo vedere il lupo che si mangiava il cucciolo di caribù!) e mi hanno fatto sorridere alcune storie palesemente inventate, come quella del papà orso polare che, come dice la voce narrante, pensa solo ai fatti suoi! Ma cosa c'era di sbagliato nell'affermare che quello non era il papà orso? Misteri.... Una nota sulla voce narrante: prima di guardare il film mi aveva inquietato la notizia che il doppiaggio italiano fosse stato affidato a Paolo Bonolis (la stentorea voce originale invece è di James Earl Jones - Darth Vader). Confermo: Bonolis non è tagliato per fare il doppiatore di documentari!

In definitiva lo considero un film da vedere, non tanto per le tematiche affrontate (scarse o nulle) quanto per lo spettacolo offerto da una natura che esiste ancora, ma rischia di svanire nel baratro dell'estinzione e della catastrofe. Consigliato alle mamme con bambini (che sono la speranza per il futuro), ma non ai vecchiacci (che hanno rovinato il presente).

Il trailer di Earth su Youtube.

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